Cosa differenzia lo scattare in un luogo a noi familiare rispetto all’essere lontani a migliaia di chilometri in terre che magari conosciamo, ma non altrettanto bene? La “familiarità”. Un termine che include in sé molto altro. La tranquillità del muoversi in un territorio amico che abbiamo visitato più e più volte e del quale conosciamo presumibilmente ogni angolo. Ci sentiamo nella nostra “comfort zone” all’interno della quale ci muoviamo più agevolmente.Allo stesso tempo però, se parliamo di fotografia in sé, siamo più esigenti, quindi cerchiamo situazioni speciali che possano rappresentare i nostri luoghi in modo più profondo. L’Abruzzo è la mia terra, quella senza la quale probabilmente il mio amore per la fotografia e il video non sarebbero nati o perlomeno sarebbero stati molto diversi da come sono attualmente. E allora anche dopo essere stato decine di volte nel luogo tra i più iconici tra quelli nostrani, mi rendo conto di quanto speciale possa essere un singolo momento, un singolo coloratissimo istante. Perché il paesaggio è una combinazione speciale d’istanti. L’istante più lungo è il ghiaccio che era lì ieri, ma forse anche il giorno precedente e successivo, ma non eterno e certamente non troppo lungo. E poi la combinazione dei colori che mutano così velocemente quando la luce arriva o va via. Come una pennellata giusta o sbagliata di un pittore dilettante, una andrà bene e diverse altre andranno male. Ecco, ho vissuto diverse pennellate “sbagliate” in quel luogo, soprattutto nelle primissime ore del giorno, ma ieri quella giusta è arrivata, giusta per me, ovviamente. Perché nel momento in cui scorriamo le foto scattate sappiamo già se ce n’è stata una giusta o una addirittura speciale. Io stavolta c’ero per quella speciale, non un minuto prima, non un minuto dopo… il minuto giusto per me