[ITA] Ci sono cose che abbiamo perso l’abitudine di osservare: vi siete mai resi conto di quanto la Luna sia in grado di rischiarare il buio notturno? Probabilmente chi vive in città e si sposta molto poco farà fatica a rendersene conto. Se poi pensiamo che questa luce così “forte” è in un certo senso semplicemente una sorta di riflesso del Sole la sensazione è ancora più impressionante.
Ma un’altro particolare interessante riguarda il buio totale. Sicuramente vi sarà capitato di vagare per casa di notte quando la corrente era andata via e dopo 3-4 minuti vi sarete resi conto che riuscivate a orientarvi abbastanza bene. Ma avete passato mai una notte intera al buio, all’aperto, senza luci? Dopo un po’ davvero cominciate a muovervi facilmente e quello che vi sembrava impossibile diventa piuttosto semplice.
Tutto questo porta a una percezione completamente diversa dello spazio attorno a noi. Ogni volta che ho trascorso una notte a scattare immagini per un time-lapse è come se fossi finito in una dimensione alternativa. Il nostro modo di parlare cambia, i discorsi sono differenti e cambia la spazialità attorno a noi.
L’esperienza è più viva, forse perché unica, forse perché l’uomo è un animale diurno, forse perché qualcosa in noi cambia davvero. E allora la notte sembra diventare un po’ giorno, come in una foto, come questa volta e tante altre in futuro
[ENG]
There are things that we have lost the habit of observing: have you ever realized how strong is the Moonlight in the darkness of the night? Those who live in the cities and leave them not very often would probably find it hard to imagine. And if we think that this “strong” light is in a certain way just a sort of reflection of the Sun, the feeling is even more impressive.
But there’s another interesting detail about total darkness. I’m sure you have wandered around your house at night during a breakdown and after 3-4 minutes you realized that you were able to orientate quite well. But have you ever spent a whole night in the darkness, outside, without lights? After a while, you really start moving easily and the impossible becomes quite simple.
All this leads to a completely different perception of the space around us. Every time I spent a night taking pictures for a time-lapse I had ended up in an alternative dimension. Our way of speaking changes, the speeches are different and the space around us changes.
The experience is more real, perhaps because it is unique, perhaps because man is a diurnal animal, perhaps because something in us really changes. And then the night seems to become a little day, like in a photo, like this time and many others in the future