Manuscript #4 – (The Desert – 22th February 2019)

Ore 01.00 – Autostrada Dubai – Abu Dhabi: faccio fatica a tenere gli occhi aperti. Probabilmente quasi chiunque opterebbe per una doccia e giù sotto le coperte. Noi invece ci fermiamo a comprare cioccolata, Pringles, Oreo, succhi vari perché la notte la passiamo nel deserto. C’è la luna piena.

Ore 1.30 – Partiamo dall’albergo di Abu Dhabi dopo aver lasciato qualcosa in stanza e preso il necessario. 2.45 andiamo verso il nulla. C’è grande elettricità, sia fuori con i mille-mila lampioni che rischiarano il deserto, sia nella nostra macchina che sfreccia, bianca, unica, lungo strade inutilmente enormi.

Ore 2.45-3.50 – La strada può portare ovunque, sempre uguale, sempre scura sotto la luna piena. Niente, nulla, nessuno. Impossibile vedere cosa ci sia attorno a noi. Più attraversiamo il vuoto, più ci addentriamo, più siamo curiosi.

Ore 3.51 – Improvvisamente giriamo a destra, le luci scompaiano e le dune, alte, marziane sono tutte attorno a noi. Silenzio. Siamo estasiati, l’eccitazione cresce, nessuno parla, l’elettricità si concentra tutta dentro il veicolo.

Ore 4.00 – C’è sempre un momento in cui l’entusiasmo rischia di sfociare in un eccesso. Ci sono tanti tipi di eccesso – verbale, comportamentale – a voi la scelta. In questo caso l’eccesso si concretizza in un magistrale insabbiamento del veicolo. Tanto classico quanto poco provvidenziale a 5km dal punto finale.

Ore 04.01 – Benissimo! No, benissimo un corno. Sì ma va bene, un fuoristrada insabbiato a 6.3 metri dalla strada è come un Hamilton qualunque che si pianta prima dell’uscita box. Spingiamo e ne veniamo fuori (spingiamo?! Va bene, spingo anche io).

Ore 4.15 – Spingiamo 1,2,3,4,5…

Ore 4.30 – Spingiamo 10,11,12,13,14,15…

Ore 5.00 – Si cominciano a evocare film rassicuranti – Final Destination, 127 ore

Ore 5.15 – Quando provi le soluzioni banali e non vanno ti senti legittimato a provare quelle presuntamente geniali, dall’asportazione dei tappetini da infilare sotto alle gomme, all’utilizzo di blocchi di cemento, dallo smontaggio di segnali stradali all’utilizzo della gomma di scorta. Oltre questo si cerca solo il sincretismo della preghiera – in territorio musulmano non si guarda in faccia al Dio di cui si ha bisogno e si invocano tutti insieme

Ore 5.45 – Gli Dei si sono esauriti, la luna non è ancora scomparsa e la macchina scende sempre più. Al prossimo tentativo probabilmente il fondo della macchina si appoggerà alla sabbia. A questo punto alla mente arriva anche il film, tratto da una storia vera, Alive. Sono abbastanza certo di rimanere ultimo nel gruppo (sì cari amici, lo sapete che è vero).

Ore 6.00 – Per tirare fuori la macchina non sono bastate la marcia ridotta, le preghiere, i tappetini e i cartelli stradali. Forse ci vuole il soccorso: “We are stuck in the sand”. “Where?”. “At 6-7 metres from the road”. “Are you drunk?”. Domanda legittima se non fosse che per avere una birra qui te la devi portare dall’Italia. Nevermind, ci arrangiamo.

Ore 6.45 – L’alba che speravo di fare non so neanche io bene dove, ma certamente non a bordo macchina, arriva. Il paesaggio si scopre attorno e attenzione, non è per niente male. Cominci ad arrampicarti su una duna molto alta e senti il motore di un veicolo. Fino a 4 ore prima non avevamo visto un solo veicolo.

Ore 7.00 – Dal nulla cominciano a passare veicoli uno dopo l’altro, ma primo di tutti è un camion dal quale scendono 4 tipi loschi, ma disponibili. Ma non hanno una fune. Idea: bagnare la sabbia.

Ore 7.05 – Arriva un’altra macchina. Ha una fune. No, non è vero. Ma come no, aveva detto di sì.

Ore 7.10 – Col drone si scopre un accampamento più avanti, basta provare a chiedere per una fune. Come si potrebbe non averla in mezzo al deserto.

Ore 7.15 – Nell’attesa si cerca di fare rimanere con noi i tipi del camion, corrompendoli con gli Oreo (ma non erano miei?! – oltre il danno la beffa)

Ore 7.20 – la fune c’è, il fuoristrada per tirarci fuori pure. L’odissea sta per concludersi. Al posto della macchina, alla luce del sole, c’è un cratere. Se avessimo scavato ancora si arrivava in Nuova Zelanda (o magari in mezzo al Pacifico)

Ore 7.30 – una nuova storia ha inizio. Completatela come volete, ma rimanete sempre sulla strada principale